Dal 2008, Ferrari fa sì che le sue auto sportive più driver-oriented regalino anche le emozioni della guida en plein air. Ora la 296 Speciale A segue le orme di Scuderia 16M, 458 Speciale A e 488 Pista Spider per offrire un’esperienza entusiasmante e divertente come non mai.
E come i modelli che l’hanno preceduta, la 296 Speciale A coniuga il meglio di una GTS stradale con le doti superlative di vetture da corsa quali la 296 GT3 e Ferrari Challenge. Questa volta, però, un gruppo propulsore ibrido plug-in profondamente rivisto alza ulteriormente l’asticella, offrendo il più grande aumento di potenza mai visto da una generazione all’altra.
Grazie a 37 cv in più, il V6 biturbo 3.0 raggiunge i 700 cv, a cui si aggiungono i 180 cv del motore elettrico – accuratamente integrato fra il motore e il cambio a doppia frizione a otto rapporti – ottenuti grazie a un incremento di 13 cv. La potenza combinata pari a 880 cv rappresenta un aumento di circa 50 cv rispetto alla 296 GTS e di ben 160 cv rispetto alla Pista Spider.
Guarda il video e scopri le cinque caratteristiche principali della nuova 296 Speciale A
Inoltre il motore pesa ben 9 kg in meno. Questa maggiore leggerezza è in parte dovuta a componenti strutturali quali fissaggi in titanio e blocco motore e basamento lavorati per eliminare il metallo in eccesso, ma Ferrari ha cercato di alleggerire anche le parti interne. L’adozione di bielle in titanio, un albero motore alleggerito in acciaio nitrurato e pistoni ottimizzati condivisi con la nuova supercar F80 portano ad una riduzione totale di massa dell’assieme pistone-biella-albero pari a 2,2 kg che si traduce in un ulteriore miglioramento dei tempi di risposta del propulsore.
Altri 41 kg in meno, dovuti in parte all’utilizzo della fibra di carbonio per alcuni componenti di carrozzeria, sedili e pannelli delle porte, contribuiscono a un peso a secco complessivo di soli 1.490 kg.
Se da un lato alcuni ingegneri Ferrari lavoravano alla riduzione del peso, dall’altro i colleghi dell'aerodinamica si impegnavano ad aggiungerne, sebbene in modo del tutto complementare. Da notare ad esempio l’aero damper ripreso dalla 296 Challenge, che mette in comunicazione fondo anteriore e cofano per una maggiore stabilità soprattutto in accelerazione e in frenata, e il nuovo spoiler attivo posteriore incorniciato da pinne verticali ricurve che spuntano dai sinuosi angoli posteriori della Speciale A.
Con un motore V6 ibrido da 880 cv, la 296 Speciale A offre 160 cv in più rispetto alla 488 Pista Spider
Grazie a queste innovazioni, la deportanza può arrivare a 435 kg – fino al 20% in più rispetto alla 296 GTS e alla pari con la gemella coupé Speciale. Questa parità è dovuta al fatto che i due modelli hanno profili quasi identici e rientrano in programmi di sviluppo paralleli.
La 296 GTS è già un punto di riferimento in termini di agilità e bilanciamento grazie al passo corto e alla posizione ribassata del motore V6 con ‘V’ a 120°, ma la Speciale A va ancora oltre grazie a molle in titanio più leggere, ai nuovi ammortizzatori mutuati dalla GT3 da competizione, al più recente sistema di controllo dei freni ABS Evo e agli pneumatici Michelin Cup 2. I dati dicono che l’angolo di rollio massimo è ridotto del 13%, ma ci si accorge subito che la stabilità è maggiore e quindi si può tranquillamente spingere ancora di più in pista.
Le forme della 296 Speciale A, quasi identiche a quelle della 296 Speciale (qui in verde), contribuiscono a generare un’identica deportanza massima di 435 kg
Oltre a questi fattori già entusiasmanti, la Speciale A introduce un tetto rigido retrattile che offre la raffinatezza di una coupé a fronte di apertura e chiusura in soli 14 secondi, anche a basse velocità. Il pannello verticale in vetro alle spalle dei passeggeri offre un’ulteriore versatilità, dato che abbassandosi consente l’ingresso nell’abitacolo di aria fresca e del sound del V6 – perfetto per un clima imperfetto e per amplificare la sonorità del nuovo design a codino di scarico singolo nei giri lanciati. Tenendo conto dei 25 km che la Speciale A può percorrere silenziosamente a emissioni zero, si può affermare che si tratti di una spider dura e pura con un’autonomia assolutamente senza precedenti.
Dato che fra tutti i moderni modelli Ferrari quelli più collezionati sono stati i suoi predecessori – di straordinario valore per rispecchiarne lo status – questa Speciale amante del sole ha tutte le carte in regola per entrare in questo olimpo.